Il dottor Dave Nathaniel stava aspettando nell'atrio del museo Miceneo, nei pressi di Argo – l’antica Grecia era sempre stato un suo feticcio. L’incontro probabilmente non sarebbe durato più di cinque minuti, ma il rischio era talmente alto che la valigetta che aveva tra le mani gli sembrava quasi infuocata; aveva i palmi sudati.
Gli schemi della centrale a fusione erano stati rubati con grande difficoltà e preziose risorse umane erano andate perdute. Le Nuove Nazioni Unite avrebbero ufficializzato l’accensione della nuova centrale entro pochi mesi.
La nuova scoperta avrebbe potuto cambiare gli equilibri del mondo. La tempistica era tutto.
Infine, l’incontro avvenne proprio davanti ad una colonna dorica rovinata dalle intemperie.
«Caro dottore, da quando quel nuovo elemento è stato inserito sulla tavola periodica non ti riconosco più. Hai cominciato a perdere la tua fastidiosa calma in ogni situazione», disse una donna coi capelli neri a caschetto ed il viso dai lineamenti taglienti. I suoi occhiali da sole alla John Lennon oscuravano il bagliore nei sui occhi determinati.
«Ragazza, se solo sapessi un decimo di quanto sono venuto a conoscenza negli ultimi mesi non riusciresti manco più a tenere il tuo beneamato serpente tra le mani!».
Il dottore era quasi spazientito; aveva come la sensazione che qualcuno li stesse osservando da lontano. La sua MTM non dava ancora alcun segnale.
«Dottor Nathaniel – anzi, mio caro Dave – ogni tanto fai finta di dimenticare che le Cuspidi sanno molto di più di quanto danno a vedere. Il contenuto della tua valigetta potrebbe darci un grande vantaggio strategico e finalmente potremo mettere le mani dove quelle povere schifose Nuove Nazioni Unite pensano di aver il loro monopolio!». Una graziosa risata increspò le sue labbra sottili. «Smanio per vedere la faccia di quei generali imbolsiti non appena faremo cadere qualche governo».
La donna sembrava eccitata; prese la valigetta dalle mani del dottor Nathaniel quasi con forza e se la mise vicino al fianco.
Sotto il suo spolverino scuro qualcosa sembrava strisciare.
«Addio Tiara», si affrettò a dire il dottore, quasi balbettando, «spero tu ne sappia fare buon uso. In caso contrario, l’inferno ti attenderà. Sempre che tu non abbia comprato già un’indulgenza…».
L’ironia non l’avrebbe lasciato neanche in fin di vita.
«Dottore, nomina un’altra volta il mio nome a cielo aperto e vedrai con i tuoi stessi occhi il colore del tuo cervello. Addio».
Mentre la donna si allontanava con passo deciso, Dave sentì la sua MTM vibrare al polso. Lo schermo azzurro si era acceso, mostrando i dati biometrici sul quadrante sinistro. Il segnale riportava che nei dintorni non era stato rilevato alcun dispositivo acustico o visivo. Forse non erano stati intercettati. Forse.
Questo racconto percorre la leggenda di Primo Contatto: le storie che narrano un mondo come il nostro, in cui magia e tecnologia si confondono. Se ti è piaciuto puoi iscriverti al nostro sito o approfondire nella pagina del gioco di ruolo.
A presto con nuove storie!
[Foto © Nikolaj@zastavki.com]